10 Nov INTERVISTA A MARCO MENEGARDI – Campione nella corsa e nella vita
LE INTERVISTE DELLA REDAZIONE
4 DOMANDE AL CAMPIONE MARCO MENEGARDI
Quest’anno, come redazione Evento BAM 2024, abbiamo pensato di intervistare alcuni campioni della passata Edizione, ritenendo che il confronto, le curiosità e le domande a chi la gara la vince possano essere utili a tutti i Runners. Le risposte dei campioni spesso lasciano sorpresi per la loro semplicità e naturalezza. E questo ci fa piacere, perché in qualche modo li sentiamo ancora più vicini al nostro correre. Intervistiamo Marco Menegardi, vincitore di importanti ultramaratone e maratone.

Ciao Marco, oggi vogliamo parlare di te e farti una piccola intervista per conoscerti meglio. Ecco la prima domanda, un argomento sentito da tutti noi runners che riguarda il grave problema di salute che hai avuto e di come tu abbia reagito.
A quasi 2 anni dalla tua vittoria sulla malattia che ti aveva colpito quali sono le tue considerazioni? Cosa è cambiato in te come uomo e come atleta? Con quali occhi guardi al domani?
La malattia è stato uno come altri eventi nella vita dai quali ho cercato di trarre degli insegnamenti ed esperienza. Da una parte mi rendo conto che la mia vita è in costante e veloce evoluzione su tutti i fronti, dall’altra non sono ancora soddisfatto di alcuni miei limiti e schemi mentali “ereditati” dall’adolescenza. Ogni giorno provo ad aggiungere un piccolo pezzo per migliorare, ma il cambiamento non è sempre un processo lineare. In ogni modo ogni anno che passa sto meglio, ma non mi accontento, voglio sempre di più per godermi sempre ciò che di bello ti può dare la vita. Sicuramente per me adesso, a 37 anni, è il momento migliore in tutti gli ambiti, rispetto ai 20 anni non tornerei MAI indietro.
L’ultimo periodo è stato costellato di soddisfazioni agonistiche, dai Mondiali, alla vittoria alla 100 km del Conero, alla Primiero Dolomiti Marathon… ma ci sono stati anche cambi di programma come l’annullamento della 100 km del Passatore. Come prendi i cambi di programma, come gestisci le incognite che ti si presentano? E in gara?
In realtà quella è la punta dell’iceberg, tutto il sommerso che non vedi o non mostriamo nei social è ben diverso. Tante ore di lavoro impegnativo, sveglie costanti prima dell’alba, e tanti altri “sacrifici” che, ti confesso, quest anno mi hanno fatto un po’ riflettere, perchè erano arrivati ad intaccare la possibilità di potermi interfacciare adeguatamente con le persone a cui voglio bene.
Un atleta amatore di alto livello, proprio in relazione alle molte (o poche) ore di lavoro, tende a essere molto al limite nei vari ambiti della vita e basta poco per alterarne gli equilibri.
Le incognite e le frustrazioni sono il vero pane quotidiano dello sportivo molto più delle celebrazioni dei social, bisogna avere una base di vita solida su tutti gli aspetti per poterli reggere, non c’è altra pozione magica, altrimenti si dura veramente poco…
Sicuramente i Mondiali, la 100km del Conero e la Primiero dolomiti Marathon sono stati episodi ricchi di emozione e soddisfazione e sono conditio sine qua non per poter chiedere al proprio fisico e alla propria mente tutti gli sforzi di cui ti accennavo prima. Le incognite in gara non sono un problema, io funziono come un diagramma a flusso e so cambiare piani in tempi molto brevi e sono sempre lucido in quei momenti.
Uno degli insegnamenti più importanti credo sia imparare dai propri errori e cercare di non ripeterli (sembra scontato e banale ma non lo è per niente). Questa è quella che si chiama esperienza e la cartina al tornasole è semplice:
se ogni anno che passa hai sempre più voglia di correre, significa che qualcosa di giusto lo stai facendo.
Ora una curiosità, una domanda che facciamo sempre perché interessa molto ai runners amatori: come si nutre un campione? Prima, durante e post gara? L’alimentazione è fondamentale per avere risultati, al di là degli allenamenti? C’è qualcosa a cui non rinunci?
Prima di tutto non sono un campione. Poi sono ancora troppo anarchico e irregolare nell’alimentazione. Effettivamente quando superi un certo chilometraggio giornaliero (28-30km) l’alimentazione diventa fondamentale per non incorrere in cali di energia che potrebbero precludere la performance anche in altri ambiti.
Bisogna limitare gli zuccheri semplici, preferire quelli complessi, cercare di essere il più regolari possibile, evitando eccessive restrizioni. Anche qui la pozione magica non c’è, ma tanta ricerca, tanta conoscenza di se stessi, tanta esperienza e tanti tantissimi errori…


Siamo giunti all’ultima domanda per te. Quali sono i tuoi obiettivi podistici futuri? Tornerai a farci visita alla Bam?
Sto programmando la stagione 2024, vorrei alternare un po’ il trail con la strada perché mi manca molto l’off road e non vedo perchè privarmene. Alcuni appuntamenti del prossimo anno:
Gennaio: Montefortiana
Febbraio: 100km del Conero
Marzo: BAM + Ultrabericus
Aprile: Istria by UTMB e 50 km di Romagna
Maggio: La 100 km del Passatore
Giugno: Proai Golem e probabilmente Lavaredo
Luglio: Primiero Dolomiti Marathon
Poi ho qualche altra idea in testa, ma vedremo…
La voglia posso assicurarti è tanta!
Grazie Marco per la tua disponibilità e per aver risposto alle nostre domande. Siamo felici di ritrovarti alla BAM 2024 il prossimo 10 marzo!

